Famosa per il suo metodo montessoriano, Maria
Montessori, vissuta tra il 1870 e il 1952, è stata una grande donna italiana
che, oltre a lasciare un segno nel mondo pedagogico, ha regalato alle mamme e
alle educatrici del futuro un prezioso scrigno di saggezza in cui sono
custodite le frasi più celebri di una brillante donna che ha creduto fermamente
nel principio della libertà dell'allievo, quella stessa libertà che è capace di
stimolare la creatività innata del bambino.
I titoli delle sue opere si rincorrono tra le
pagine di una biografia ricca di significativi cambiamenti, apportati e attuati
in oltre 20.000 scuole del mondo, ed è impossibile non trovare nei suoi scritti
citazioni che meritano di essere preservate. Vi suggeriamo di
seguito una parte delle sue perle di saggezza.
LE SUE FRASI PIÙ FAMOSI SONO:
1. L’educazione comincia alla nascita.
2. Il più grande segno di successo per un
insegnante … è poter dire: “I bambini stanno lavorando come se io non
esistessi.
3. La questione sociale del bambino non ha limiti
di casta, nè di razza, nè di nazione. Il bambino, non funzionando socialmente è
come, e solo, un’appendice degli uomini adulti.
4. I bambini sono così capaci di distinguere fra
le cose naturali e le cose soprannaturali, che la loro intuizione ci ha
fatto pensare ad un periodo sensitivo religioso: la prima età sembra congiunta
con Dio come lo sviluppo del corpo è strettamente dipendente dalle leggi naturali che lo stanno trasformando.
5. Una prova della correttezza del
nostro agire educativo è la felicità del bambino.
6. La cultura si deve lasciar prendere attraverso
l’attività, con l’aiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla
da solo, spinto dalla natura della sua mente che cerca, e diretto dalle
leggi del suo sviluppo.
7. Religiosi e liberi nelle loro operazioni
intellettuali e nel lavoro che il nostro metodo offre, i piccoli si mostrano
spiriti forti, robusti eccezionalmente; come sono robusti i corpicciuoli di
fanciulli ben nutriti e puliti. Crescendo in tal guisa non hanno né timidezza, né paura.
8. Aiutiamoli a fare da soli.
9. Le radici di ogni pianta cercano, tra le molte
sostanze che il suolo contiene, solo quelle di cui la pianta ha bisogno.
10. Ecco dunque un principio essenziale: insegnare
i dettagli significa portare confusione. Stabilire la relazione tra le cose, significa portare la
conoscenza.
11. La cultura è assorbita dal bambino attraverso
esperienze individuali in un ambiente ricco di occasioni di scoperta e di lavoro.
12. Spesso, tra bambini e genitori, si invertono le
parti. I bambini, che sono degli osservatori finissimi, hanno pietà dei loro
genitori e li assecondano per procurare loro una gioia.
13. Ciò che muove il bambino all’attività è
un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la
soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco ad un complesso e
ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un
atto, correggere un errore.
14. Il bambino è padre dell’umanità e della
civilizzazione, è il nostro maestro, anche nei riguardi della sua educazione.
15. L’abilità del maestro di non interferire arriva
con la pratica, come tutto il resto, ma non arriva mai facilmente.
16. Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un
compito nel quale sente di poter avere successo.
17. L’educazione è un processo naturale effettuato
dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le
esperienze del bambino
nell’ambiente.
18. Le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo.
19. Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un
ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente.
20. La crescita deriva dall’attività, non dalla comprensione intellettuale.
21. La crescita non è solo un aumento armonioso di
dimensioni, ma una
trasformazione.
22. È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciargli sentire
troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronto a fornire l’aiuto
desiderato, ma senza mai essere l’ostacolo tra il bambino e la sua esperienza.
23. La scuola è quell'esilio in cui l'adulto tiene il bambino fin quando è
capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio.
24. Se v'è per l'umanità una speranza di salvezza e
di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si
costruisce l'uomo.
25. Io ricordo una bambina di due anni, che, messa
davanti ad una statuina del Bambino Gesù, disse: "Questa non è una bambola".
26. La prima cosa richiesta ad un insegnante è che abbia la giusta disposizione
per il suo compito.
27. L’umanità che si rivela in tutto il
suo splendore intellettuale durante la dolce e tenera età dell’infanzia
dovrebbe essere rispettata con una sorta di venerazione religiosa. E' come il
sole che appare all’alba o un fiore appena sbocciato. L’educazione non può
essere efficace se non aiuta il bambino ad aprire se stesso alla vita.
28. L’ambiente deve essere ricco di motivi di
interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze.
29. I bambini sono esseri umani ai quali si deve
rispetto, superiori a
noi a motivo della loro innocenza e delle maggiori possibilità del loro futuro.
30. Il bambino è insieme una speranza e una
promessa per l’umanità.
31. La prima premessa per lo sviluppo del bambino è
la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice.
32. Il bambino diventa una persona attraverso il lavoro.
33. La terra è dove sono le nostre radici. I
bambini devono imparare a sentire e vivere in armonia con la Terra.
34. L’attività individuale è l’unico fattore che stimola e produce sviluppo.
35. Queste parole rivelano l’intimo bisogno del
bambino, ‘Aiutami a fare da solo’.
36. Guardare un bambino rende evidente che lo
sviluppo della sua mente passa attraverso i suoi movimenti.
37. La scrittura può essere acquisita più
facilmente dai bambini di quattro anni, che da quelli di sei. Mentre i bambini
di sei hanno bisogno di almeno due anni per imparare a scrivere, i bambini di
quattro imparano in pochi mesi.
38. Il movimento non è soltanto espressione dell’io,
ma fattore indispensabile per la costruzione della coscienza, essendo l’unico
mezzo tangibile che pone l’io in relazioni ben determinate con la realtà
esterna. Perciò il movimento è un fattore essenziale per la costruzione
della intelligenza, che si alimenta e vive di acquisizioni ottenute
dall’ambiente esteriore.
39. Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini: "Osservate!",
ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati
attraverso l’educazione dei sensi.
40. Il nostro mondo è stato lacerato ed ha ora
bisogno di essere ricostruito.